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LUOGHI DI INETERESSE E MONUMENTI

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CASTELLO EPISCOPIO E MUSEO DELLA CERAMICA




Il mastio del Castello Episcopio venne eretto alla fine del secolo XIV per volere dell’arcivescovo di Taranto Giacomo D’atri, che aveva realizzato anche le mura della Chiesa Madre. Il nucleo originario, con mastio e settore orientale, fu ampliato con una facciata di epoca barocca.L’antica struttura è un luogo ancora vivo, che ospita numerose manifestazioni artistiche e culturali. Nelle sale ricavate dalle antiche stalle il castello ospita il “Museo della Ceramica di Grottaglie”, il più importante museo pugliesesul temadell’arte delle ceramiche e rappresenta il connubio tra quest’antichissima arte e la città di Grottaglie. Sono esposte ceramiche datate dall’ VIII secolo a.C. ai nostri giorni e provenienti da collezioni private e publiche. Il museo si articola nelle sezioni dedicate all’archeologia, alle ceramiche tradizionali, alla ceramica contemporanea, alle maioliche e infine ai presepi.



LE GRAVINE




Grottaglie è circondata da ben cinque gravine, accessibili con visite guidate; tra queste, quella da molti considerata la più affascinante ed importante è quella di Riggio, dista circa 4 km dal centro abitato ed ha una estensione di circa 1300 metri con una profondità di 25 metri. La gravina di Riggio  è uno scrigno naturale di inestimabile bellezza e ricchezza, per la quantità di specie vegetali e animali ospitate, oltre che per l’affascinante bellezza delle grotte che la circondano. La gravina viene resa unica grazie alla presenza dell’unica cascata naturale presente in Puglia, che dopo un salto di 15 metri alimenta il cosiddetto “caggione”, un fossato sottostante. Oggi la cascata si forma solo nei periodi di forte pioggia. Le grotte presentano ancora le testimonianze della presenza dei monaci basiliani, passando per la Cripta del Salvatore con gli affreschi del X secolo.



CHIESA E CONVENTO S. FRANCESCO DI PAOLA



Il complesso dei Paolotti sorge poco distante dal centro storico. Composto dalla Chiesa intitolata alla Madonna delle Grazie ed il convento, edificati nel  XVI secolo. La Chiesa presenta una facciata in stile barocco dove troviamo un portale lunettato in pietra locale del ‘500. L’interno è ad un’unica navata con cappelle laterali in stile barocco. Adiacente la Chiesa troviamo il cinquecentesco chiostro, caratterizzato da ben trentadue lunette affrescate con scene di San Francesco di Paola. Sull’altare maggiore padroneggia una tela del XVIII secolo raffigurante la Madonna delle Grazie.



CHIESA DI SAN FRANCESCO DE GERONIMO



Edificata nel 1832 e proclamata santuario nel 1941, la Chiesa è dedicata al Santo di origini Grottagliesi Francesco de Geronimo. Si presenta da una facciata caratterizzata da lesene scanalate terminanti con capitelli ionici; la cupola maiolicata è impreziosita con un bel motivo di losanghe. L’interno , costituito da tre navate a croce greca, presenta notevoli decorazioni pittoriche, tra cui: “Il miracolo delle rose” opera di un pittore  grottagliese illustre, Ciro Fanigliulo; il martirio di San Bartolomeo, di Cesare Francescano. La cappella dedicata al Santo è ubicata a sinistra dell’altare maggiore, dove conserva l’urna contenente le sacre spoglie. Da qui, attraverso una piccola scala, si accede alla casa del Santo.



CHIESA MADRE



Fatta erigere nel 1372, in stile tardo romantico. Sulla facciata si può notare un oculo sul cui perimetro è scolpito un intreccio di motivi vegetali, con bassorilievi raffiguranti Cristo in trono, l’Arcangelo Gabriele e la Vergine. Di grande rilevanza, all’interno della Chiesa, un altorilievo dell’Annunciazione (sec. XVI) e la cappella dedicata a San Ciro, santo patrono di Grottaglie, contenente un dipinto della madonna del Rosario attribuito al De Matteis.



CHIESA DEL CARMINE E IL PRESEPE DI STEFANO DA PUTIGNANO



La Chiesa risale agli inizi del ‘500, nonostante la facciata, divisa in due ordini e decorata da due statue, pinnacoli e lesene, si presenta con uno stile settecentesco. All’interno la Chiesa è divisa in tre navate; in quella centrale campeggia la tela raffigurante la Madonna del Carmine con Santi e confratelli. Sulle navate laterali si aprono le diverse cappelle, in una di queste è ubicato il presepe in pietra policroma dello scultore rinascimentale Stefano da Putignano. Degno di nota è il chiostro del convento annesso alla Chiesa, con affreschi raffiguranti scene bibliche del Profeta Elia.



SANTUARIO DELLA MADONNA DI MUTATA



Già dal X secolo, sul luogo dove sorge il Santuario, esisteva una chiesetta, contesa fra gli abitanti di Grottaglie e quelli di Martina Franca, in cui era custodita un’immagine ad affresco della Madonna sulla parte a sud rivolta nella direzione di Martina Franca e quindi appartenutagli secondo i suoi concittadini. Il lunedì di Pentecoste del 1359 fu la madonna stessa a risolvere la questione, l’immagine dipinta venne ritrovata sulla parete a nord rivolta verso Grottaglie; da allora è divenuta Patrona della cittadina. Per il miracoloso “mutamento” fu chiamata S. Maria Mutata. Sopra la porta di ingresso una nicchia accoglie la statua della Vergine Mutata. L’interno è costituito da tre navate; nella cappella è situato un antico armadio intagliato che custodisce un “miracoloso” Crocifisso della metà del ‘600. Nella navata di sinistra troviamo il primo altare con un’antica tela rappresentante la Vergine del Canneto tra Santi; nella seconda campata fa da padrone l’organo su impalcatura di legno; L’ultimo altare è sovrastato da una bella tela di Ciro Fanigliulo. Nella navata di destra si possono notare la statua di pietra calcarea di San Giuseppe (1679); l’altare dedicato alla Mutata con l’antico affresco della Madonna. La Chiesa è impreziosita da una bella pavimentazione in maiolica grottagliese del ‘600.



IL QUARTIERE  DELLE CERAMICHE



Antica e ancora oggi fiorente è la produzione di ceramica in Puglia, in particolare a Grottaglie nel cuore del centro storico cittadino, lungo la gravina San Giorgio. Qui nei secoli si è formato un intero quartiere di esperti  ceramistii quali, ricavando laboratori e forni di cottura nella roccia di ambienti ipogei, utilizzati in passato anche come frantoi, hanno saputo sviluppare una fiorente attività artigianale oggi riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Due i principali prodotti della tradizione figulina grottagliese: i “bianchi di Grottaglie”, manifattura artistica caratterizzata dall’utilizzo di smalto bianco stannifero; e la più caratteristica ceramica rustica e popolare, caratterizzata da tonalità cromatiche che vanno dal verde marcio, giallo ocra, blu e manganese. Appartengono a questa produzione i famosi “capasoni” e i “pumi”. Ad oggi Grottaglie, con le sue numerose botteghe di ceramisti, è l’unico centro ceramico pugliese protetto dal marchio D.OC. ed inserita nel ristretto elenco delle 28 città della ceramica italiana. Tra gli eventi di particolare interesse legati alla valorizzazione di questo prodotto artigianale si segnalano: la Mostra delle ceramiche (agosto), la Mostra del Presepe (dicembre), oltre alla prestigiosa esposizione permanente allestita presso il Museo della Ceramica nelle sale del Castello Episcopio.



CHIESA MADONNA DEL LUME




Incastonata nel cuore del centro storico di Grottaglie, circondata da archi antichi, e stradine quasi inaccessibili, troviamo una piccola e preziosa chiesetta dedicata alla Madonna del Lume. Un piccolo gioiello ricco di suggestioni e spiritualità, che merita una visita attenta e discreta, per apprezzare i tanti tesori che contiene e per conoscerne la storia. Ubicata nella omonima piazzetta, la Chiesa risale al 1460 circa; la facciata e caratterizzata da un finestrone a sacca di polpo rovesciato, ai lati del portale ci sono due nicchie scavate nel muro con le statue di San Gaetano e Sant’ Andrea Avellino. L’interno è decorato in un fastoso barocco settecentesco e presenta oltre all’altare maggiore centrale, sei altari laterali con dipinti a olio raffiguranti vari santi. Sul altare maggiore fa bella mostra una tela ad olio che rappresenta la Madonna del Lume.







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